Monumenti

il castello

 
Caratteristiche architettoniche
Il castello sorge in una posizione strategica di controllo della valle del Tevere. Inoltre la funzione di fortilizio militare appare chiara dalla struttura della rocca quadrilatera (lunga circa 32 metri, larga 13m e alta 20m) che presenta rafforzamento delle mura nella parte bassa; un’accentuata- sporgenza del bordo superiore delle mura; ampli merli; assenza originaria di finestre (quelle che si possono osservare sono state aperte in epoca recente, anticamente c’erano solo strettissime aperture).
Il Monastero di San Paolo era sotto la protezione dello Stato Pontificio quindi la merlatura del castello è guelfa, diversa da quella ghibellina a coda di rondine. I massicci merli rettangolari hanno una distanza l’uno dall’altro sufficiente a permettere il lancio di sassi e frecce e lo scarico di olio bollente sui nemici assedianti. Un merlo si ed uno no c’è una feritoia a scopo difensivo e offensivo e a non essere visti.
Sul terrazzo del castello c’erano due punti di osservazione strategica, uno dei quali sulla torre.
Il castello formava un tutt’uno con un sistema di mura, torri, torrette e bastioni che circondava l’abitato.
Anticamente l’accesso al borgo era possibile per mezzo di Porta Capena o grazie all’ingresso principale della fortezza munito di ponte levatoio in legno, che si alzava e si abbassava sopra il fossato che girava tutt’intorno. Oggi il ponte è stabile, i cardini sono ancora visibili sugli stipiti della porta. Quest’ ultima è sovrastata da un ornamento rifatto nel 1800 ad opera del muratore Giacomo Ricci, come testimonia l’ iscrizione in latino sopra l’ingresso. L’ornamento presenta lo stemma di San Paolo: un braccio armato di spada; ed è sormontato dalla corona baronale, di cui furono insigniti nel XV secolo gli abati del monastero di San Paolo dal re d’ Inghilterra, protettore della basilica.
Oltrepassata la porta, si accede nel cortile dove si trovano alcuni reperti archeologici rinvenuti nel territorio civitellese:
due bassorilievi provenienti dalla località Miciano, uno in pietra, l’altro in marmo, forse appartenenti ad un tempio romano; un cippo funerario diviso a metà, frontone di una tomba romana di periodo imperiale, rinvenuto in località Monte lello; ed un altro
cippo funerario.
Sulla facciata del cortile, in occasione dei lavori di restauro del 1969 sono venute alla luce una finestra ed una nicchietta, probabil mente l’inizio di un camminamento nel muro verso la torre quadrata. Sul portoncino centrale un’ iscrizione in latino ricorda che nel
1852 l’abate ed i monaci resero agibile il palazzo abbaziale, in gran parte disabitato. L’entrata immette in un ampio salone di ricevimento il cui soffitto presenta un sistema di volte in pietra e stipiti anch’essi in pietra. A tale salone sono annesse due stanze più piccole. Scendendo al disotto del pian terreno, per mezzo di una scala a chiocciola, si arriva in un salone sotterraneo, anch’esso con sistema di volte, probabilmente riservato alla soldataglia. Vi si accedeva direttamente da una porta di servizio,
ora murata, che si apriva sulla scalinata di Via Verdi.
Risalendo la scala a chiocciola, che ruota attorno ad una colonna di mattoni, si giunge al primo piano, dove c’è un terzo salone, avente soffitto a tela volte, con annesse due stanze.
Salendo ancora si arriva al terrazzo.
Quest’ ala del castello è collegata all’altra tramite uno stretto corridoio che conduce in due stanze con alto soffitto a volte. Il castello è affiancato dal palazzetto residenziale, costruito tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo, e che ingloba l’adiacente Chiesa di Santa Maria. La maggioranza delle sale di tale edificio presenta soffitti a cassettoni di legno; quelli della stanza al piano terra sono decorati con dipinti raffiguranti putti, cornucopie e ghirlande. Il loggiato del palazzetto si affacciava forse su di un giardino pensile, poi coperto per esigenze di spazio.
Il palazzetto residenziale, che per molti anni ha ospitato le suore Battistine e l’asilo, dopo l’acquisto da parte del comune ed il restauro, è diventato sede del municipio.